Consulta Giovanile Alessandria, solo un teatrino politico?

La lettera di un ex membro della Consulta giovanile alessandrina denuncerebbe un malcostume e il fallimento dell’iniziativa di partecipazione vera e non politicizzata

Gentile Direttore,

sono Alessandro Campanino, responsabile Dipartimento Giovani CSE PIEMONTE ed ex membro della Consulta Giovanile di Alessandria, sono nato e sto vivendo in Alessandria con la presente desidero condividere con voi – e attraverso di voi con la cittadinanza tutta – alcune riflessioni amare ma necessarie riguardo alla vicenda della Consulta Comunale Giovanile di Alessandria. Non per un protagonismo personale, ma per senso civico e rispetto verso i tanti giovani che avrebbero potuto trovare in questo organismo un’occasione reale di crescita democratica, partecipazione e confronto.

Il progetto della Consulta nasce nel 2023 per impulso di alcuni consiglieri comunali di maggioranza di centro-sinistra e dell’Assessora alle Politiche Giovanili Vittoria Oneto (PD), attraverso la collaborazione con il progetto POLIS promosso dall’Associazione Cultura e Sviluppo. Un progetto lodevole, che si proponeva di formare e informare i giovani sulle dinamiche della cittadinanza attiva, della democrazia partecipativa e del funzionamento della macchina amministrativa comunale. In quell’ambito venne anche redatto un regolamento, che ha seguito l’iter previsto passando per la Commissione consiliare competente e il Consiglio Comunale.

Dopo un periodo di attesa, sollecitazioni e lunghi silenzi, la Consulta è stata ufficialmente costituita il 28 giugno 2024. Peccato che già qualche giorno prima, con una mail del  dirigente competente, si sia deciso di ignorare lo spirito e il contenuto del regolamento approvato, stabilendo che alla votazione dell’Ufficio di Presidenza si potesse partecipare solo in presenza. Un dettaglio? Non proprio: è anche attraverso queste modalità opache che si è consumata la farsa della nomina dell’Ufficio di Presidenza.

E così, come in una commedia che rasenta la parodia, il 28 giugno 2024 sono stati eletti Presidente (Lega), Vicepresidente (Fratelli d’Italia) e Segretario (Forza Italia): una bella rappresentanza del centro-destra in un contesto che, almeno formalmente, si proclama apartitico e che nasce da un’amministrazione di centro-sinistra. Ma siccome credo nella buona fede e nelle regole, si è provato a collaborare lo stesso. Fiducia mal riposta.

Nel corso dell’anno ho più volte provato a presentare proposte migliorative: un regolamento scritto, idee operative, strumenti di partecipazione vera. Ma – sarà un caso – tutte queste iniziative sono state sistematicamente ignorate, né verbalizzate né messe ai voti, probabilmente perché provenienti dalla “minoranza”. Una democrazia selettiva e a intermittenza, evidentemente. La Consulta, nata per favorire partecipazione, pluralismo e cittadinanza attiva, è diventata l’esatto contrario: una passerella autoreferenziale e partitica, un monologo invece che un dialogo, un circolo chiuso dove – se sei della “minoranza” – le tue proposte non vengono neppure messe a verbale

La Consulta, così com’è oggi, è diventata una passerella politica. Di quelle che non servono ai giovani, ma ai curricula personali. Basti pensare che tra i membri ci sono soggetti che non risiedono ad Alessandria, né mostrano alcun interesse concreto per il territorio. Sono apparsi solo per votare. Che tempismo!

Un esempio eclatante: nel giugno 2025 si è tenuto un incontro con la Consulta Comunale Giovanile di Casale Monferrato. Una bella occasione di scambio, certo. Peccato che vi abbiano partecipato solo l’Ufficio di Presidenza e una delegazione di consultori selezionati con criteri a dir poco oscuri. Nessuna comunicazione, nessuna trasparenza. Ennesima occasione persa per coinvolgere davvero tutti.

Il 28 giugno 2025, a un anno esatto dalla nascita di questa Consulta-fantasma, ho rassegnato le mie dimissioni facendo a presente a Palazzo Rosso tutto, quello che sta succedendo all’interno della Consulta, Da allora – sorpresa – nessuna risposta. Nessuna presa di posizione. Nessun tentativo di autocritica o correzione di rotta. Nulla.

Il 30 luglio 2025, come perfetto epilogo, il Presidente della Consulta, Edoardo Morando, appare su un quotidiano locale in un articolo titolato: “Edoardo Morando – Consulta Giovanile Lega: ‘Per sindaco e giunta gli studenti universitari sono solo bandierine da sventolare per propaganda elettorale’”. Forse a Palazzo Rosso hanno deciso di appaltare le politiche giovanili all’opposizione? O magari è già tutto un preludio alla prossima campagna elettorale comunale, con giovani rampanti pronti a candidarsi dopo aver usato la Consulta come trampolino? 

Difficile pensare il contrario, quando si nota che a comporre l’Ufficio di Presidenza vi sono due vicepresidenti: uno operativo e apartitico, e l’altro – legato a un partito politico – quasi mai presente e del tutto assente nella vita della Consulta.

Chi vi scrive non appartiene né al centro-sinistra né al centro-destra. Non fa il tifo per nessuno, se non per il buon senso e per il rispetto delle regole. E quando queste vengono violate, aggirate o ignorate, non si può tacere. In questo contesto, la Consulta non è più strumento di partecipazione ma laboratorio di disillusione. È così che vogliamo educare i giovani alla politica? È così che si alimenta l’interesse civico? O è così che si contribuisce ad allontanarli non solo dalla politica, ma anche dal voto – e forse dal Paese stesso?

Questa è l’ennesima occasione mancata per la città. Un’occasione sprecata in nome della propaganda e delle vetrine.

Perché alla fine la colpa non è di chi sbaglia, ma di chi lascia che tutto accada nel silenzio. Un silenzio che, stavolta, ho deciso di rompere.

Cordiali saluti,

Alessandro Campanino
Dipartimento Giovani CSE Piemonte 

Ex membro della Consulta Giovanile Città di Alessandria

Alessandria 31 luglio 2025